L’ indagine AIBA su percezione e cultura della gestione dei rischi

Il cambiamento climatico e la pandemia sono fenomeni globali e noti a tutti, eppure incidono poco sulla percezione del rischio da parte delle imprese italiane e sulla loro necessità di ricercare o richiedere soluzioni e protezione al mercato assicurativo. Questo è dovuto alla combinazione di due fattori: da un lato, una scarsa cultura del rischio, dall’altro, un livello di fiducia nel settore assicurativo non sufficiente per considerarlo come partner strategico.

Questo è quanto rilevato dall’indagine che AIBA ha condotto sulle piccole e medie imprese, coinvolgendo 750 aziende con un fatturato compreso tra 1 e 10 milioni di euro (75% del campione) e 10-50 milioni di euro (25% del campione) distribuite su tutto il territorio italiano e attive nei settori Industria, Sevizi e Commercio.

Dall’indagine emergono dati eclatanti e preoccupanti sulla scarsa cultura del rischio e fiducia nel sistema assicurativo: anche se viviamo ormai da un anno e mezzo una crisi senza precedenti dovuta all’emergenza sanitaria, ben il 40% delle imprese intervistate ritiene di non essere esposta al rischio pandemico e quasi il 51% dichiara che non si assicurerebbe per questo rischio. La motivazione principale (32%) è la speranza di non subire un danno.

Allo stesso modo, nonostante l’Italia sia un territorio ad altissimo rischio idrogeologico (91% dei comuni è a rischio, dati ISPRA) e sismico, quasi 1 azienda su 2 del campione non si percepisce come esposta ai rischi catastrofali e non è assicurata per questi rischi. Non solo, più di 1 su 3 non effettua nessuna azione per gestire il rischio catastrofale.

L’Italia, nonostante la forte esposizione a fenomeni geologici e climatici estremi, fa un uso ancora limitato di strumenti assicurativi specializzati a tutela di privati ed aziende, al punto che il Paese vanta il triste primato del maggior deficit di protezione per le calamità naturali in Europa, con solo il 3,2% delle perdite assicurato (dato Swiss RE).

Scarsa anche la percezione dell’esposizione al rischio di interruzione dell’attività (oltre il 35% delle PMI non si ritiene esposta al rischio di Business Interruption) e la consapevolezza dell’incidenza di alcuni fattori sulla possibilità che si verifichi un danno da Business Interruption: meno del 10% delle aziende intervistate percepisce il climate change e i suoi effetti come possibile causa di Business Interruption

Oltre a una scarsa cultura del rischio, dall’indagine emerge una fiducia non elevata nel settore assicurativo:

Ben il 56% delle aziende intervistate, in tema di gestione del rischio, si limita ad adeguarsi alle norme sulle assicurazioni obbligatorie
Il 60% delle PMI intervistate ha un livello di fiducia medio nella protezione offerta dalle assicurazioni. C’è bisogno di un ulteriore sforzo perché assicurazioni e consulenti della gestione del rischio diventino interlocutori strategici per le imprese
I dati dell’indagine sono stati presentati e commentati dal Presidente AIBA Luca Franzi all’interno del Convegno AIBA 2021, intitolato “Todo Cambia. I rischi del cambiamento”.



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